Il complesso religioso costituito dalla chiesa e dal monastero fondato da Santa Eustochia fu ingrandito e modificato diverse volte.

Dopo il terremoto del 1908, che risparmiò gran parte della chiesa dove è conservato il corpo incorrotto della Santa, fu restaurato l’edificio sacro e riaperto al culto nel 1929. L’interno risulta suggestivo per le imponenti ma armoniose linee architettoniche e ricco per la presenza di molte tarsi marmoree.

Tra i manufatti più importanti che si conservano all’interno della chiesa vi è la grande tela dell’altare maggiore raffigurante la Madonna degli Angeli con S. Francesco e Santa Chiara, opera del pittore Giovan Battista Quagliata e datata 1658.

Di rilievo anche il quadro raffigurante San Francesco che riceve le Stimmate, opera ottocentesca, di Michele Panebianco e quello con San Biagio dipinto da Gaetano Corsini nel 1931.

Nei locali che conducono alla cappella superiore che custodisce il corpo incorrotto di S. Eustochia è possibile ammirare alcuni oggetti di grande interesse artistico e devozionale.  


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